LA SECONDA BATTAGLIA DI CASSINO
Le enormi difficoltà nell’aggirare Montecassino, per poi irrompere nella Valle del Liri, indusse il generale Freyberg, comandante del II corpo neozelandese, a richiedere il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino. Contrari gli americani, favorevoli gli inglesi in quanto non si era certi della presenza di truppe tedesche all’interno del recinto dell’abbazia stessa. La situazione di stallo e l’insistenza di Freyberg convinse, alla fine, il Generale Alexander a dare il consenso al bombardamento del cenobio di Montecassino.
“Il Messaggero” 16 febbraio 1944
I gangsters su Montecassino: 30 bombardieri alleati si accaniscono sul più antico monastero d’Europa. L’abbazia brucia. Frati, donne, bambini sotto le rovine. Un solo gendarme germanico si trovava nella zona. Il tradizionale cinismo del nemico.
“La Stampa” 19 gennaio 1944
Batterie pesanti ed aerei da combattimento veloci germanici hanno battuto ieri ammassamenti di truppe e una posizione di artiglieria de nemico nelle zone di Cassino e Venafro.
“Radio Londra” 16 febbraio 1944
Con chiara coscienza, anche se senza entusiasmo, gli alleati hanno dovuto colpire questo edificio religioso [la badia di Montecassino], dai tedeschi mutato in baluardo di guerra. Ma la guerra non conosce che la sua legge, e le medicine forti, che già ai suoi tempi invocava in certi casi il Guicciardini, mai come oggi sono state necessarie e salvifiche.
Winston Churchill
Il secondo attacco in forze contro Cassino cominciò il 15 febbraio con il bombardamento dell’Abbazia. L’altura, sulla quale si trova il monastero, domina la confluenza dei fiumi. Rapido e Liri ed era perciò il perno dell’intero sistema difensivo tedesco. Essa aveva già dimostrato di essere un ostacolo formidabile e potentemente fortificato. I suoi fianchi scoscesi, spazzati dal fuoco delle artiglierie, erano dominati dal famoso edificio che nei secoli precedenti era stato più volte saccheggiato, distrutto e ricostruito.