Fernando De Rosa
Viviamo giornate di paura e angoscia. E’ impossibile restare fermi in un posto, bisogna spostarsi continuamente. Un giovane ufficiale tedesco vuole aiutarci, domani un autocarro militare ci porterà in salvo a Roma. Finalmente prima dell’alba ci muoviamo, inquieti. […] Ma l’autocarro all’appuntamento non arriva. Che facciamo? Torniamo all’Urso o andiamo verso Cassino? E senza neppure valutare i rischi di questa seconda ipotesi, ci incamminiamo lentamente, affamati e senza una meta per la strada nuda polverosa deserta spettrale che conduce a Cassino.
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Michele Pascarella
La sera del 20 gennaio 1944 iniziò la prima grande battaglia combattuta tra le forze alleate e quelle tedesche lungo la “Linea Gustav”. Il gran numero di perdite in uomini, mezzi, munizioni subite dalla 36° Divisione di fanteria americana, al comando del generale Walker, è paragonabile, se non maggiore, a quelle subite in seguito al disastroso attacco da parte delle forze armate giapponesi contro Pearl Harbor. Tutti coloro che, malgrado i tanti anni trascorsi, hanno nei loro occhi ancora impressi i bagliori delle dirompenti bombe, non possono non rivivere con rinnovato terrore quegli eventi, quella immane tragedia che in quel maledetto inverno funestò queste terre.
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